Domani, anzi oggi vista l'ora, comincia il nuovo turno dei borsisti.
E' un passaggio, come ce ne sono tanti.
In questi giorni, anche nei discorsi con i bibliotecari, si è parlato molto sul gruppo che abbiamo creato, e se fosse possibile ricreare qualcosa di simile.
A mio avviso non è possibile, e non per mio pessimismo, o per sfiducia preconcetta nei confronti dei nuovi borsisti (tra l'altro restano Giovanni e Valeria), ma per un paio di considerazioni forse banali.
La prima è che non siamo tutti uguali, fortunatamente, e di questo ne risentono, o ne guadagnano, i rapporti interpersonali. Da buon cinefilo vi cito una frase da Radiofreccia di Ligabue, il cui protagonista, guarda caso, si chiama Ivan: credo che un Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
La seconda è un po' legata a vicende personali, ad alcune delle quali siete stati testimoni "di striscio" durante quest'anno, che mi stanno rendendo quello che erroneamente viene considerato il classico adulto maturo (e l'età comincia a non aiutare): cinico, con meno voglia di scherzare, ed altre "grigiate" del genere.
Come da titolo, questo è un passaggio, e ce ne sono tanti da affrontare, e, con un po' di buona fortuna, si può anche tornare indietro.
Questo blog, se voi lo vorrete, non chiuderà e non passerà (quanti passaggi) di mano ai nuovi borsisti (al massimo ne avranno uno nuovo).
E ci saranno altre bibliocene, che saranno cene tra un gruppo di amici che si è formato con il contributo di tutti.
Non ci possiamo nascondere che i gruppi, specialmente quelli così eterogenei, rischiano di sfaldarsi, ma anche vedersi 3-4 volte l'anno per una pizza, a mio avviso sarebbe una gran bella cosa.
Grazie a tutti, di tutto
Ivan